SERIE A:STORARI,CACCIATO DAGLI ULTRAS LA STORIA




Alla fine, come capita spesso nel calcio, è dovuto andar via. E lasciare i pali per la panchina. E non importa se si tratti di quella di un club prestigioso e che lotta per andare in Champions League. La storia di Marco Storari, ora secondo portiere del Milan, dopo lo scambio con Gabriel, ma ad inizio stagione titolare e capitano del Cagliari è , per certi versi, emblematica di un certo mondo del calcio.
La contestazione
Tutto comincia il 18 settembre dello scorso anno. Nel capoluogo sardo si gioca Cagliari-Atalanta, Storari, squalificato, è in tribuna. Dal settore dove trovano posto gli ultrà più «caldi» del club sardo, gli Sconvolts, parte un grido rabbioso rivolto proprio all’ex giocatore di Napoli, Fiorentina e Juventus: «Mai più con la fascia di capitano mercenario». I cronisti inizialmente cercano di capire le ragioni di questo attacco a freddo. E trovano un collegamento con un’intervista rilasciata in settimana ad una radio di Roma in cui Storari avrebbe usato le parole «la mia Juve». Ma il legame non tiene: riascoltando l’intervista quelle parole Storari non le ha mai dette, piuttosto era stato l’intervistatore ad usare il termine «la tua Juve». Tutto finito? Nient’affatto. Perché poco dopo gli Sconvolts emettono un comunicato in cui ribadiscono e rincarano le accuse: « Storari togliti la fascia. Juventino pezzo di m...a... Perché di questi tempi ci sono cose che non ci piacciono, atteggiamenti un po’ troppo rilassati, sbuffoneggianti, gente che forse è venuta a Cagliari pensando di fare il padrone a casa degli altri, e se una cosa non ci sta bene la esprimiamo senza se e senza ma. Parliamo non tanto del giocatore ma di un simbolo leggendario che qualcuno si è “accaparrato” come se avessimo la memoria corta, ma non è per niente così, per cui quel mercenario di Marco Storari non deve mai più scendere in campo da capitano, pensiamo sia un pensiero condiviso da tutti». Così i giornalisti locali capiscono che la ruggine con gli ultrà risale a fatti molto più lontani nel tempo. Precisamente alla fine della stagione 2007-2008, quando Storari era sbarcato a gennaio proveniente dal Levante. Tornano alla memoria le parole di Cellino, allora patron e presidente del club rossoblu, che aveva accusato Storari di aver voluto 10mila euro in più di ingaggio a fine stagione, che lo aveva definito mercenario. E per questo motivo non lo aveva più riconfermato. Non importa che Storari abbia sempre negato questa versione, dicendo di non aver mai chiesto un euro in più.
La società
D’accordo, questo è il passato, ma la società attuale, a settmbre cosa ha detto? Il presidente Tommaso Giulini inizialmente (siamo poco dopo metà settembre) difende Storari con un tweet #rispettoperStorari. Poi però, dopo una settimana, cambia idea: via a Storari la fascia di capitano in modo da tranquillizzare la curva. Spiegherà così la vicenda alla Gazzetta dello Sport: «Non potevamo permetterci di avere parte dello stadio contro in casa. Poi è chiaro che la situazione non ci sia piaciuta. L’allenatore l’ha risolta con Storari nel modo più intelligente. Questa contestazione ha motivazioni in cui credo non debba entrare la società. Non riteniamo che questo debba costituire un precedente. Marco in primis ha detto che forse questo gruppo non avrebbe sopportato una scelta diversa. Ha preferito fare un passo indietro e la società ne ha preso atto». E’ chiaro però che Storari su queste basi non poteva restare a lungo. E così a gennaio ha tolto il disturbo. Comunque la si pensi il risultato è chiaro: ultrà-Cagliari 1-0.
fonte:corriere della sera
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